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martedì 12 luglio 2011

"Metamorfer. La gemma di Darwin"


Una splendida e avvincente spy-story ambientata nel Golfo di Napoli
Il romanzo di un autore irpino che ha proposto
una inedita ipotesi evoluzionistica: il "plasticismo evolutivo

«Golfo di Napoli. Aria fresca, mare un po’ mosso, atmosfera sensuale.
Subito un personaggio fosco e affascinante, Raf, assetato di vendetta. Subito una splendida giornalista, dai capelli color del grano maturo, Eva Nabokova.
E subito un mistero.
Il romanzo di Pellegrino De Rosa non perde tempo: m’inchioda alla pagina subito e mi tiene sulla corda fino all’ultimo, sorprendente, capitolo. Perché?
Perché la storia è ingegnosa e ha un ritmo mozzafiato, certo. Ma soprattutto perché in questa storia ci sono molte altre storie, ognuna più attraente dell’altra. L’autore sa dosare avventura, erotismo e
riflessioni intellettuali con equilibrio e humor: i colpi di scena si susseguono ma non mi affannano, perché De Rosa è bravissimo nel combinare affreschi paesaggistici, battute napoletane, leggende popolari e azione, con biologia, fisica subquantistica e filosofia. Il tutto con sovrana leggerezza, tratto distintivo di De Rosa, capace di trasmettere i concetti più ardui con disarmante semplicità, rendendoli chiari anche a un profano delle scienze come me. Sicché mi diverto imparando e imparo divertendomi.
E il cuore del romanzo, infatti, sta in un’inedita e stupefacente ipotesi evoluzionistica (il plasticismo evolutivo) e nel conseguente possibile superamento del dualismo tra evoluzionismo darwiniano e creazionismo.
Insomma: leggono “Metamorfer” e godo, rido, mi commuovo, ricevo stimoli e provocazioni intellettuali, imparo.
Davvero, cosa si può volere di più da un romanzo?».
Da questa recensione, redatta dallo scrittore Emanuele Pettener (Docente di Letteratura italiana presso la prestigiosa “Florida Atlantic University” di Boca Raton - Florida) emerge chiaramente l’indiscutibile spessore letterario del romanzo, giunto già alla prima ristampa e in procinto di essere tradotto in inglese.

    Tuttavia, la valenza dell’opera risiede anche nell’aver proposto, tra le righe, una inedita ipotesi evoluzionistica: il plasticismo evolutivo.      
Questa ipotesi evoluzionistica, per la prima volta, mette in relazione la questione evoluzionistica con il fenomeno del mimetismo e, contemporaneamente, con le nuove scoperte di fisica quantistica. Tale teoria, nata dall’osservazione degli animali mimetici e degli insetti sociali (superorganismi), ipotizza che le mutazioni avvengano per azione esclusiva delle facoltà psichiche, dei singoli individui o di gruppi di individui, sia direttamente sul DNA delle cellule germinali sia su presunte matrici meta-quantistiche (analoghe, concettualmente, agli “ologrammi” quantistici di Bohm o alle “idee” platoniche), attraverso l’azione di presunti campi quantici denominati “campi metamorfici”.
La teoria del “plasticismo evolutivo” si differenzia, pertanto, sia dal Lamarckismo (che non è basato su un’azione esclusivamente mentale, ma sul principio dell’uso e del non uso degli organi, e che non riesce a spiegare né il meccanismo di trasferimento delle variazioni fisiche dalle cellule somatiche a quelle germinali né la comparsa di variazioni non condizionate dall’uso e il non uso: es. la forma degli insetti-foglia), che dal darwinismo (basato sull’ipotesi di variazioni casuali e funzionali nel DNA e sulla selezione naturale). 
De Rosa, cioè, giunge a sostenere l’esistenza di una “volontà che prende forma” agendo attraverso un meccanismo quantistico compatibile con il “Paradigma olografico di Bohm”. Inoltre, con una serie di puntuali argomentazioni e, facendo l’occhiolino al neoplatonismo bruniano, arriva a suggerire un possibile punto d’incontro tra le opposte posizioni degli evoluzionisti e dei creazionisti.
A chi mostra di essersi scandalizzato per le sue affermazioni, De Rosa ha risposto: «Se si dà credito, da una parte, all’esistenza di facoltà mentali collettive - come l’inconscio collettivo di Jung - e, dall’altra, alle conclusioni della fisica quantistica, non si dovrebbe poi avere nessuna difficoltà a prendere in considerazione, se non altro come ipotesi di studio, la teoria del “plasticismo evolutivo”», rimandando chi fosse interessato all’argomento alla lettura del suo romanzo, nel quale è spiegata estesamente la sua ipotesi, e a un suo saggio sull’argomento, già in fase di preparazione e di prossima pubblicazione.
De Rosa, giornalista-pubblicista, oltre che scrittore, è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana e può essere ritenuto, a buon ragione, un esperto naturalista (è dottore agronomo-forestale con master e specializzazioni in ambito naturalistico). Da qualche tempo, inoltre, si interessa di servizi editoriali (editing, bozze, publishing, pubblicazioni, ecc...).
Il suo romanzo, di ben 382 pagine, sta facendo e farà molto discutere. Pare, inoltre, che, sia per la gradevolezza della trama che per i contenuti stimolanti, abbia suscitato l’interesse di alcune importanti case editrici, presso le quali starebbe attualmente in valutazione editoriale. Ma può essere ordinato fin d’ora, in tutte le librerie (fornendo le seguenti indicazioni: “Metamorfer. La gemma di Darwin”, Edizioni Simple, 2011. ISBN 978-88-6259-399-1) o acquistato direttamente su Internet dai maggiori bookstore online (per esempio, presso ibs.it, che lo invia senza spese di trasporto).

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2 commenti:

  1. Finalmente un technothriller italiano in grado di competere degnamente con i colossi del genere (Michael Chrticton, Ken Follett, ecc...). Affascinante anche l'innovativa teoria esposta al suo interno. Mi ha emozionata e mi ha divertita. Lo consiglio a tutti.

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