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lunedì 11 giugno 2012

Un pagina vergognosa della storia italiana (Scuola Diaz)


Nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001 un gruppo di agenti delle forze dell’ordine ha fatto irruzione nei locali della scuola Pertini/Diaz per effettuare una perquisizione ai sensi dell’articolo 21 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Quella perquisizione si e’ conclusa con 93 arresti e 82 feriti con tre prognosi riservate: la tedesca Melanie Jonasch (trauma cranico cerebrale, con fattura della rocca petrosa sinistra, ematomi cranici vari, policontusioni al dorso, spalla e arto superiore destro, frattura della mastoide sinistra, ematomi alla schiena e alle natiche), il tedesco Karl Wolfgang Baro (trauma cranico con emorragia venosa) e l’inglese Mark Covell (perforazione del polmone, trauma emitorace, spalla e omero e trauma cranico).
Degli 82 feriti 63 sono stati condotti in ospedale, e i rimanenti 19 sono stati condotti direttamente nel “carcere temporaneo” allestito all’interno della caserma di Polizia di Genova Bolzaneto durante i giorni del G8.
Tutti le persone ospitate all’interno della scuola sono state tratte in arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio e detenzione di bottiglie molotov.
Il 22 luglio il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dichiara alle telecamere che “ho avuto questa mattina una telefonata del ministro degli Interni, che mi ha rappresentato il ritrovamento di armi improprie all'interno del Genoa Social Forum e la individuazione di 60 persone appartenenti alle squadre violente che si erano occultate, a dire del ministro, con la connivenza degli esponenti del Genoa Social Forum tra gli esponenti stessi del Genoa Social Forum. […] La notizia mi è stata data come una notizia tendente a chiarire che non c'era una distinzione tra coloro che hanno operato la violenza e la guerriglia e gli esponenti del Genoa Social Forum che anzi, per la notizia che mi è stata data, avrebbero favorito e coperto questa loro presenza''.


Lo stesso giorno la Polizia di Stato organizza una conferenza stampa nel corso della quale i giornalisti non possono fare domande, ma solo ascoltare la lettura di questo comunicato:
Anche a seguito di violenze commesse contro pattuglie della Polizia di Stato nella serata di ieri in via Cesare Battisti, si è deciso, previa informazione all'autorità giudiziaria, di procedere a perquisizione della scuola Diaz che ospitava numerosi giovani tra i quali quelli che avevano bersagliato le pattuglie con lancio di bottiglie e pietre. Nella scuola Diaz sono stati trovati 92 giovani, in gran parte di nazionalità straniera, dei quali 61 con evidenti e pregresse contusioni e ferite. In vari locali dello stabile sono stati sequestrati armi, oggetti da offesa ed altro materiale che ricollegano il gruppo dei giovani in questione ai disordini e alle violenze scatenate dai Black Bloc a Genova nei giorni 20 e 21. Tutti i 92 giovani sono stati tratti in arresto per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio e detenzione di bottiglie molotov. All'atto dell'irruzione uno degli occupanti ha colpito con un coltello un agente di Polizia che non ha riportato lesioni perché protetto da un corpetto. Tutti i feriti sono stati condotti per lecure in ospedali cittadini.
Il 12 maggio 2003 il Gip Anna Ivaldi dispone l'archiviazione delle indagini per il reato di resistenza, con un'ordinanza di archiviazione in cui si afferma che “non può affermarsi, neppure con un minimo grado di certezza, che coloro che si trovavano nella Diaz e che vennero poi arrestati abbiano lanciato oggetti sulle forze di polizia”.. Deve poi escludersi essi abbiano posto in essere atti di resistenza nei confronti del personale di polizia, una volta che questo riuscì ad accedere all'interno della Diaz”.. Il 3 febbraio 2004 vengono archiviate anche le accuse di associazione a delinquere.

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