Nasce a Parigi nel 1748, morirà nel 1825, la sua produzione artistica sarà caratterizzata da eventi storici come: La Rivoluzione Francese e l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte.
Il David si impone nel panorama francese con il Giuramento degli Orazi, questo quadro fu esposto a Roma nel 1784 e l’anno seguente nel Salon parigino segnando una svolta importante nell’intera vicenda artistica europea.
Ricordiamo che David visse nel 1780 in Italia, visitando città come Roma e Napoli, ove poté alimentare la sua passione per l’antico.
Nonostante il suo viaggio in Italia, nel 1784 la forma delle sue opere è ancora legata al gusto settecentesco nel riprodurre l’antico.
Ampollosa, costruita e spesso poco sciolta è la pittura del David in questo periodo, come si nota nel Ritratto del conte Potoski del 1781.
Ritornato in Francia, l’autore studia con più attenzione i traguardi artistici del Poussin e medita profondamente sulle imponenti opere classiche, ammirate anni prima in Italia, raggiungendo traguardi di sobrietà e scioltezza stilistica già presenti nella sua formazione artistica giovanile.
La semplicità espressiva e gli ambienti disadorni da un plasticismo tutto settecentesco è qualcosa di innovativo, come anche l’azione che acquista un respiro originale, scandita chiaramente dalle luci e dalla stabilità dei gesti.
Questo atteggiamento pittorico, non è altro che la meta della volontà del pittore, di adattarsi con rigorosa fedeltà ai modelli antichi, originata dal nuovo spirito con cui David osserva l’arte e la storia antica.
David pensa infatti, che la Grecia e Roma non rappresentano solamente le testimonianze nel campo artistico di norme perfette di proporzione e di bellezza, ma anche incomparabili esempi di virtù e di rispetto umano.
Infatti, sono proprio questi modelli che l’artista deve ricordare se vuole che le imitazioni dell’antico non producano immagini snervate e vuote di emozioni, ma si impregnino di una volontà di identificazione spirituale. Nel Bruto del 1789 e nel Marat del 1793 non c’è posto per vuote soluzioni estetiche: L’antico è rievocato perché esalti le qualità morali dell’uomo.
Il David si impone nel panorama francese con il Giuramento degli Orazi, questo quadro fu esposto a Roma nel 1784 e l’anno seguente nel Salon parigino segnando una svolta importante nell’intera vicenda artistica europea.
Ricordiamo che David visse nel 1780 in Italia, visitando città come Roma e Napoli, ove poté alimentare la sua passione per l’antico.
Nonostante il suo viaggio in Italia, nel 1784 la forma delle sue opere è ancora legata al gusto settecentesco nel riprodurre l’antico.
Ampollosa, costruita e spesso poco sciolta è la pittura del David in questo periodo, come si nota nel Ritratto del conte Potoski del 1781.
Ritornato in Francia, l’autore studia con più attenzione i traguardi artistici del Poussin e medita profondamente sulle imponenti opere classiche, ammirate anni prima in Italia, raggiungendo traguardi di sobrietà e scioltezza stilistica già presenti nella sua formazione artistica giovanile.
La semplicità espressiva e gli ambienti disadorni da un plasticismo tutto settecentesco è qualcosa di innovativo, come anche l’azione che acquista un respiro originale, scandita chiaramente dalle luci e dalla stabilità dei gesti.
Questo atteggiamento pittorico, non è altro che la meta della volontà del pittore, di adattarsi con rigorosa fedeltà ai modelli antichi, originata dal nuovo spirito con cui David osserva l’arte e la storia antica.
David pensa infatti, che la Grecia e Roma non rappresentano solamente le testimonianze nel campo artistico di norme perfette di proporzione e di bellezza, ma anche incomparabili esempi di virtù e di rispetto umano.
Infatti, sono proprio questi modelli che l’artista deve ricordare se vuole che le imitazioni dell’antico non producano immagini snervate e vuote di emozioni, ma si impregnino di una volontà di identificazione spirituale. Nel Bruto del 1789 e nel Marat del 1793 non c’è posto per vuote soluzioni estetiche: L’antico è rievocato perché esalti le qualità morali dell’uomo.
Possiamo definire il David, un unione fantastica delle spinte Neoclassiche e delle ideologie rivoluzionarie in Francia. Le sue opere acquistano una pregnanza ideologica tali da divenire la naturale espressione artistica della borghesia in lotta.
Tra le ultime opere dell’artista sono da ricordare Amore e Psiche e Marte disarmato da Venere dipinte nel 1824.
Attento studioso della realtà, il David sacrificò il sogno e la fantasia ad un lucido raziocinio ed a causa del suo temperamento non portato all’immaginazione ottenne i migliori risultati dipingendo davanti al modello, ciò ci induce a dire che si possono dare emozioni ed essere unici anche riproducendo e rielaborando opere antiche e troppo spesso abbandonate per il gusto del nuovo, riscoprendo la bellezza della perfezione e rivalutandone i contenuti.
Tra le ultime opere dell’artista sono da ricordare Amore e Psiche e Marte disarmato da Venere dipinte nel 1824.
Attento studioso della realtà, il David sacrificò il sogno e la fantasia ad un lucido raziocinio ed a causa del suo temperamento non portato all’immaginazione ottenne i migliori risultati dipingendo davanti al modello, ciò ci induce a dire che si possono dare emozioni ed essere unici anche riproducendo e rielaborando opere antiche e troppo spesso abbandonate per il gusto del nuovo, riscoprendo la bellezza della perfezione e rivalutandone i contenuti.
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