L’area megalitica Saint-Martin-de-Corleans prende il nome dall’omonima chiesa romanica.
Scoperta nel 1969 dagli archeologi Franco Mezzena e R. Mollo Mezzena in occasione dei lavori di fondazione di alcuni edifici, è stata studiata per una ventina d’anni, fornendo una delle maggiori testimonianze italiane della cultura megalitica.
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Nel 1990, la zona degli scavi, venne attentamente studiata da Giuliano Romano (docente di astronomia a Padova), con la collaborazione del fisico e astrofilo Guido Cossard alla ricerca di significati archeoastronomici. Tali studi portarono al riscontro di numerose e interessanti correlazioni tra il posizionamento dei manufatti e particolari fenomeni della Luna, del Sole e di alcune stelle.
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Ma l’area megalitica è molto più antica rispetto alla presenza dei Celti in zona e questo farebbe pensare ad un’origine del sito preceltica riscontrabile nelle tradizioni sacre calendariali. In una tomba dolmenica dell’area si scoprì la sepoltura di un personaggio sulla cui mano sinistra era posato il cranio, decapitato di una giovane donna; si trattava certamente di un sacrificio umano rituale.
Un’area megalitica simile a quella di Aosta fu rivenuta nel sito del Petit Chasseur, presso Sion (Vallese, Svizzera).
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