Questo
brano è la satira di un paese come la Corea del Sud che pur vivendo un grande
sviluppo economico non nasconde tutte le sue contraddizioni. Gangnam – gu è il nome del più nuovo e ricco
quartiere di Seul, la capitale della Corea Del Sud. Proprio in questo quartiere
è nato PSY, il cantante e autore di Gangnam Style, osservatore privilegiato di
una società che rapidamente si è scoperta dei consumi sfrenati e del paradosso
culturale. Il
brano che contiene una sottile ma tagliente satira, che magari per nazioni ‘più
libere’ può sembrare quasi banale e anonima, qui assume una valenza quasi
rivoluzionaria. La
satira contenuta in Gangnam Style vuole colpire il materialismo e l’opulenza
nella società contemporanea sudcoreana, in cui la maggior parte delle persone
possiede 4-5 carte di credito, per spendere indebitandosi, comprando di più di
quanto possono in realtà permettersi. Parafrasando
la cultura italiana, potremmo dire paga da soldato e i vizi da generale. Gli
abitanti arricchiti del quartiere di Gangnam sono vanitosi e materialisti, e
letteralmente odiati dal resto dei coreani per il loro essere snob. Si
continua sulla contraddizione tra le donne che risparmiano sul mangiare ma poi
spendono il triplo di quanto hanno speso per il pranzo per permettersi i caffè
costosissimi di bar e caffetterie come Starbucks.
Psy
è l’unico abitante di Gangnam che punta alla semplicità (balla in un autobus
anzichè in un locale lussuoso, e incontra il suo amore in metropolitana) e fa
cadere nel ridicolo il materialismo di certi eventi fashion e snob, con l’immagine
della neve finta e dei rifiuti buttati addosso su di sè e le sue modelle,
anzichè i classici coriandoli tipici del red carpet.
Con
Gangnam Style viene ridicolizzato il potere, l’eccesso effimero e la voglia di
essere qualcosa che non si potrà mai essere. Il miracolo coreano ha trovato in
PSY il contraltare più sincero di una società volgare e artefatta, destinata
all’autodistruzione. Il brutto risveglio da un sogno di plastica.
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