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lunedì 24 dicembre 2012

Gangnam Style il brutto risveglio

Questo brano è la satira di un paese come la Corea del Sud che pur vivendo un grande sviluppo economico non nasconde tutte le sue contraddizioni. Gangnam – gu è il nome del più nuovo e ricco quartiere di Seul, la capitale della Corea Del Sud. Proprio in questo quartiere è nato PSY, il cantante e autore di Gangnam Style, osservatore privilegiato di una società che rapidamente si è scoperta dei consumi sfrenati e del paradosso culturale. Il brano che contiene una sottile ma tagliente satira, che magari per nazioni ‘più libere’ può sembrare quasi banale e anonima, qui assume una valenza quasi rivoluzionaria. La satira contenuta in Gangnam Style vuole colpire il materialismo e l’opulenza nella società contemporanea sudcoreana, in cui la maggior parte delle persone possiede 4-5 carte di credito, per spendere indebitandosi, comprando di più di quanto possono in realtà permettersi. Parafrasando la cultura italiana, potremmo dire paga da soldato e i vizi da generale. Gli abitanti arricchiti del quartiere di Gangnam sono vanitosi e materialisti, e letteralmente odiati dal resto dei coreani per il loro essere snob. Si continua sulla contraddizione tra le donne che risparmiano sul mangiare ma poi spendono il triplo di quanto hanno speso per il pranzo per permettersi i caffè costosissimi di bar e caffetterie come Starbucks.
Psy è l’unico abitante di Gangnam che punta alla semplicità (balla in un autobus anzichè in un locale lussuoso, e incontra il suo amore in metropolitana) e fa cadere nel ridicolo il materialismo di certi eventi fashion e snob, con l’immagine della neve finta e dei rifiuti buttati addosso su di sè e le sue modelle, anzichè i classici coriandoli tipici del red carpet.
Con Gangnam Style viene ridicolizzato il potere, l’eccesso effimero e la voglia di essere qualcosa che non si potrà mai essere. Il miracolo coreano ha trovato in PSY il contraltare più sincero di una società volgare e artefatta, destinata all’autodistruzione. Il brutto risveglio da un sogno di plastica. 



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