Sono mesi ormai che in una delle vie principali di Baiano
(Av), nella quale insiste sia un Asilo Comunale che una Scuola Materna, va di
scena, nell'indifferenza generale, la “performance trash” di molti cittadini.
Considerando che Baiano è un paese virtuoso in quanto è stato
uno dei primi in Campania (quasi 10 anni fa) ad educare i propri cittadini a
fare la raccolta differenziata, la situazione che si è venuta a creare negli
ultimi mesi ha del paradosso. Stracci, tappeti, coperte, borse, scarpe, abiti da sposa e
ogni tipo di rifiuto sono abbandonati al suolo dai tanti cittadini che
frequentano il cassonetto degli abiti usati, creando una situazione vergognosa
per i residenti e per i tanti che passeggiano lungo questa strada. Un “suk” di
abiti usati dove molti indigenti scelgono tra le buste quelli meno rovinati o
ancora peggio, altri sono soliti riempire le auto con le buste di rifiuti
abbandonati ai lati dei contenitori che, come è emerso dalle ultime inchieste
giornalistiche, potrebbero essere utilizzati come carburante per gli incendi di
rifiuti. Nella terra dei fuochi è infatti sufficiente impregnare i tessuti di
liquidi infiammabili per ottenere una combustione di lunga durata utile ad
alimentare fuochi per la distruzione delle prove a testimonianza della
tipologia e della provenienza dei rifiuti scaricati illegalmente. I media locali tacciono interessati a valorizzare notizie di
ordinaria amministrazione e le coscienze pseudo critiche, molto attive negli
anni scorsi, oggi si sono assopite limitando il loro agire cortigiano solo
sull'esaltazione di fatti mediocri con la scusa di documentare il “fare” o si
concentrano sui rifiuti abbandonati nelle campagne circostanti. Intanto si
continua ad assistere a questo schifo con un’indifferenza che preoccupa. La colpa è dell’inciviltà dei cittadini? Indubbiamente, ma
anche di chi è preposto a far rispettare le regole ovvero multare e perseguire
chi abbandona i rifiuti in strada. Inoltre c’è la responsabilità di aver messo
in essere, a Baiano, un ciclo poco virtuoso della raccolta differenziata.
Infatti, anche se il Comune è stato supportato da una Cooperativa esterna per l’ottimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani che
ha individuato in questi contenitori il luogo adatto dove raccogliere (tutti i
giorni) abbigliamento e prodotti tessili, la situazione rispetto al passato è peggiorata.
Ormai è chiaro che qualcosa è andato storto e che forse dovrebbero tornare a chiedere consiglio a questa Cooperativa perché, dopo tante lamentele, la sola iniziativa messa in campo è stata quella di apporre un ulteriore contenitore da affiancare a quello già esistente trasformando di fatto la zona in una vera e propria area ecologica con conseguenti emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Come se non bastasse sussistono problemi di competenze poiché la ditta che fornisce i contenitori di abiti usati raccoglie solo quella tipologia di rifiuti e deposita a terra quelli non adatti alle loro esigenze che dovrebbero quindi essere raccolti dagli operatori del Comune. Il concetto che Pistoletto, con la Venere degli stracci, tentò di esprimere ovvero la necessità che l'arte si confrontasse con la vita finalizzata a una radicale trasformazione di una società imperniata sul consumismo, sicuramente è stato frainteso nel degrado urbano che questi contenitori rappresentano, proiezione evidente della sensibilità ambientale e dell’idea di decoro urbano di questo “nuovo” stuolo di amministratori pubblici.
Ormai è chiaro che qualcosa è andato storto e che forse dovrebbero tornare a chiedere consiglio a questa Cooperativa perché, dopo tante lamentele, la sola iniziativa messa in campo è stata quella di apporre un ulteriore contenitore da affiancare a quello già esistente trasformando di fatto la zona in una vera e propria area ecologica con conseguenti emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Come se non bastasse sussistono problemi di competenze poiché la ditta che fornisce i contenitori di abiti usati raccoglie solo quella tipologia di rifiuti e deposita a terra quelli non adatti alle loro esigenze che dovrebbero quindi essere raccolti dagli operatori del Comune. Il concetto che Pistoletto, con la Venere degli stracci, tentò di esprimere ovvero la necessità che l'arte si confrontasse con la vita finalizzata a una radicale trasformazione di una società imperniata sul consumismo, sicuramente è stato frainteso nel degrado urbano che questi contenitori rappresentano, proiezione evidente della sensibilità ambientale e dell’idea di decoro urbano di questo “nuovo” stuolo di amministratori pubblici.
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