Dopo due anni e 7 mila ore di lavoro,
torna a suonare uno degli strumenti storici più importanti d’Italia.
Sabato 11 ottobre Conferenza-Concerto
per l’inaugurazione dello strumento.
Domenica 12 Messa solenne celebrata
dal Cardinale Donald William Wuerl
(Ingresso libero fino ad esaurimento
posti)
Roma, 11 ottobre 2014 – Dopo due anni e
oltre 7 mila ore di sapiente restauro, torna a suonare l’antico organo Alari
(1686)-Priori (1884) della Basilica di San Pietro in Vincoli, uno
dei più importanti strumenti storici di Roma e d’Italia.
Per il restauro dell’antico strumento, promosso e finanziato dal Cardinale Donald William Wuerl, del titolo presbiteriale di San Pietro in Vincoli, ci sono voluti circa due anni e oltre 7 mila ore di lavoro, condotte con sapiente perizia a Camerino dal laboratorio artigiano Formentelli, specializzato nel recupero e restauro di organi antichi e altri strumenti da tasto.
L'organo di San Pietro in Vincoli, costruito nel
transetto sinistro da Giacomo Alari nel 1686, ha una splendida cassa interamente
dorata, ricoperta di stucchi, festoni e statue. Per lungo tempo si era ritenuto
che soltanto le canne di facciata, oltre la cassa, fossero sopravvissute,
mentre nell'interno vi fosse collocato un organo interamente rifatto da Attilio
Priori nel 1884, come si legge nel cartiglio posto sopra la tastiera.
Da una recente ispezione, confermata poi
dall'accurato esame eseguito in laboratorio dopo lo smontaggio dello strumento,
si è potuto appurare invece che il materiale fonico sei-settecentesco è stato
interamente salvato per la sua eccellente qualità e riutilizzato nel
rifacimento del Priori. Egli infatti si è limitato ad aumentare l'estensione
delle note nei bassi e negli acuti aggiungendo canne nuove ed arricchendo lo
strumento di alcuni nuovi registri secondo il gusto dell'epoca
Nessun commento:
Posta un commento