Classe ’85, Cristina Donati Meyer ha partecipato a diverse esposizioni,
personali e collettive, tra cui la contestatissima “Luci rosse sull’Arte” a
Brera, Milano e le edizioni di Milano e Torino del Padiglione Italia della
“Biennale di Arte contemporanea” di Venezia 2012.
Giovane artista poliedrica, capace di passare dal pennello e dalla
spatola con cui incide e graffia una tela ad arrampicarsi in cima a un palazzo
o ad un monumento e lasciarsi il vuoto sotto per un happening di denuncia.
Lavoro estetico e onirico, puramente pittorico e materico confliggono e si
contaminano con impegno sociale ed etico. Azioni ed happening a tinte forti di
sensibilizzazione e di protesta si impastano con i vivaci colori delle tele e
delle tavole. Pittura, fotografia ed espressione attraverso il proprio corpo,
senza risparmiarsi mai, sempre consapevole che l’Arte puo’ cambiare il mondo e
puo’ se non sconfiggere, almeno denunciare le mafie e i poteri consolidati.
Oggi Cristina e’ ancora viva grazie all’Arte, nella quale si e’ spesso
rifugiata per scampare al disagio e al desiderio di non essere piu’. Ha
frequentato e poi abbandonato l’Accademia di Belle Arti di Brera. Con spirito
ribelle, Cristina continua ad esprimere una forma d’Arte non addomesticabile,
non comoda e non adagiata sui sofa’ delle gallerie rinomate. Una visione
probabilmente romantica dell’Arte, ma certamente spontanea, originale e verace
che risponde alla visione piu’ ’’pura’’ dei grandi Maestri del ‘900.
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