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domenica 27 novembre 2011

BTP (Bisogna Tirare Pomodori)

Facciamo il punto della situazione. Le emissioni di Btp avvengono due volte al mese con asta marginale. Come per tutti gli altri Titoli di Stato italiani, il taglio minimo è di 1.000 €. Le operazioni di collocamento sono affidate alla Banca d'Italia (Lo status giuridico di ente pubblico esclude la possibilità di fallimento della Banca d'Italia e, tramite il suo intervento nei casi di crisi, la possibilità di fallimento delle banche private, garantendo la stabilità dell'intero sistema bancario italiano eppure è una società a capitale privato diviso tra varie banche ed enti previdenziali - clicca per vedere i partecipanti al capitale/azionisti). 
A compenso di tale servizio, il Tesoro riconosce alla Banca centrale una provvigione dello 0,20% per il titolo triennale, dello 0,30% per quello quinquennale e dello 0,40% per le scadenze superiori. Tale provvigione viene, del tutto o parzialmente, trasferita agli intermediari che partecipano all'asta, considerando che essi non possono applicare commissioni alla clientela per tale servizio. 
Diciamo che non pagheremo questa intermediazione alle banche nel Btp Day, ma la domanda nasce spontanea: Perché dobbiamo essere noi a pagare il debito?
Alcune affermazioni fatte in altri articoli di questo blog sono controverse, principalmente quelle sul "signoraggio" e quindi ci sembra opportuno inserire due interventi per dare una pluralità d'informazione e lasciare il lettore libero di farsi una sua personale opinione.

Video che nega il signoraggio che sottolinea come il controvalore siano i Btp (debito)

Video che sostiene il signoraggio e spiega come si crea questo debito
Ora se tutti sono in buona fede potremmo avanzare una proposta: vendere parzialmente le riserve auree, in quanto la domanda che ci perseguita è sempre la stessa: perchè dovremmo essere noi a pagare questo debito acquistando Btp?
Esiste un disegno di legge al Senato che va in questa direzione (ma non esiste una classe politica degna di questo nome) e in questa fase vi proponiamo l'introduzione: 
Nel 1987 il Canada ha iniziato a vendere  riserve per 20 milioni di once, seguito da Australia, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo e Regno Unito, con 75 milioni, dalla Svizzera, nel 2002 con 39 milioni di once, dalla Spagna, che nel mese di maggio 2007 ha venduto una buona parte delle riserve addirittura da imputare alle spese correnti. Non si comprende perché la Banca d’Italia, terzo Paese al mondo per riserve dopo Stati Uniti e Germania, si ostini a conservare nei suoi forzieri 79 milioni di once, contribuendo a sostenere il prezzo dell’oro che sta arrivando a livelli mai raggiunti prima. Nel marzo 2004 è stato rinnovato un accordo quinquennale che vincola 14 banche centrali europee (tutte, meno la Bank of England che non ha firmato) a limitare a 500 tonnellate annue la quota vendibile delle loro riserve auree, a patto che i ricavi derivanti dallo smobilizzo delle riserve in oro vengano destinati alla riduzione del debito pubblico. La Banca d’Italia quindi, può vendere oro per un controvalore di 9,5 miliardi di euro l’anno! Le riserve ufficiali della Banca d’Italia ammontavano a fine aprile a 60,7 miliardi di euro, con consistenze di oro monetario che si risultavano pari a 40,5 miliardi di euro e riserve in valuta estera pari a 20,2 miliardi. La convertibilità tra Banconote e oro è cessata il 15 agosto 1971, quando il Presidente degli USA, Nixon, pose fine agli accordi di Bretton Woods, che definirono il vincolo della stampa di moneta con la convertibilità con l’oro. Mentre l’accordo «madre», il cui nome completo è «Central Bank Gold Agreement», risale alla fine degli anni Novanta, quando fu messo in piedi per evitare che le banche centrali, trovandosi con le casseforti colme di metallo giallo in eccesso rispetto alle reali esigenze di copertura, approfittassero del prezzo in rialzo dell’oro per fare cassa. Nei primi mesi del 2000 la Bank of England fu tra le prime a disfarsi di 18 tonnellate d’oro.  Il debito pubblico italiano potrebbe essere ridotto se il Governatore di Bankitalia, approfittando del rialzo dell’oro, iniziasse a vendere riserve auree in eccesso, come fanno la maggior parte delle banche centrali europee. In sostanza, si potrebbe dare una buona scossa all’economia, andando a reperire risorse in quei settori che hanno avuto una sorta di franchigia, invece di andare a colpire i soliti lavoratori e pensionati, che hanno,al contrario, sofferto un gravissimo pregiudizio ed una forte decurtazione del loro potere di acquisto.  Per chi volesse leggerlo e visionarlo
In ultima analisi, se questa proposta di vendita aurea non è fattibile, per motivi astrusi e tecnicamente incomprensibili a noi menti popolane e per tale natura ignoranti (come certi professoroni vorrebbero rappresentarci) ci viene da proporre il giorno del lancio dei pomodori (Btp Day) unica protesta pacifica contro l'incompetenza cronica e le furberie di un sistema economico dopato ed iniquo.
l Profumo dei $oldi (Sequestrati 245 mln di euro all'Unicredit, tra gli indagati l'ex AD Profumo / Berlusconi: "Non ci sono soldi" / Maroni: "Alle manifestazioni con la fidejussione"

8,3 milioni di cittadini, pari al 13,8% della popolazione italiana, vivono in condizioni di indigenza
BUONA FORTUNA  (purtroppo non riusciremo a vernine fuori nel 2016 il sistema Italia fallirà)

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