Signore e signori, ecco la stangata! Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri per mettere sul piatto i punti della Manovra economica. Una Manovra da 24 miliardi che dovrebbe traghettare l’Italia, non senza difficoltà e sacrifici, verso il pareggio di bilancio nel 2013. I punti fondamentali non riguardano solo le pensioni, tema caldo che ha provocato le preoccupazioni dei sindacati. All’ordine del giorno anche Irpef, liberalizzazioni, infrastrutture e aumento dell’Iva di due punti percentuali al 10% e al 21% a partire dal 1° gennaio 2013. La Manovra , la quinta di questo 2011, sarà immediatamente esecutiva perché contenuta in un solo decreto legge.
Siamo tutti più poveri - Sia chiaro: questa manovra ispirata a “rigore, equità e sviluppo” ci chiamerà tutti a fare grandi sacrifici e a rinunciare a un po’ del nostro benessere. Secondo Monti non c’erano alternative, o lacrime e sangue per qualche anno o povertà e distruzione dell’intera Europa: “Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia”.
Fotografia - Bene c’è tutto in questa manovra rigore “sangue”, equità “dipende dai punti di vista”, sviluppo “ovvero crescita inesistente”. Fotografata la situazione è giusto fare qualche domanda (come faceva un tempo Repubblica):
Perché tutti i partiti che sostengono questo governo dicono che avrebbero fatto una manovra diversa e poi la voteranno pacificamente in parlamento?
Perché il governo è composto quasi esclusivamente da tecnici che provengono dal mondo “oscuro” delle banche, causa di questa situazione finanziaria?
Perché non si vuol riformare questo sistema economico bollito e nefasto?
Perché la politica che è (dovrebbe) essere estensione della rappresentanza democratica continua ad essere la serva sciocca delle banche?
Con chi ce la prenderemo se queste misure non serviranno a rilanciare l’Italia?
Temiamo che saranno sacrifici inutili, senza crescita e sviluppo questa manovra servirà solo a tutelare gli istituti bancari.
Bisogna prendere il denaro dove si trova:
presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.
presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.
(Ettore Petrolini)
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