Ogni artista che si renda conto della propria
missione è un anghelos, un messaggero divino che finalmente schiude le ali per
portare messaggi dello Spirito. Ogni artista che si renda conto della propria
missione è un pontifex, un creatore di ponti tra cielo e terra e fra terra e
cielo. Attraverso le sue opere gli impulsi spirituali cosmici, le grandi forme
pensiero, i grandi sentimenti divini diventano umani. E le coscienze umane
possono riempirsene, spargerli nella azioni e nelle relazioni terrene, e vibrare
verso il cielo. Ora bisogna che gli artisti se lo ricordino… si ricordino di
avere una funzione sociale di avanguardia per l’Umanità, che non ha nulla a che
vedere con il successo personale… Ma con un talento che se esiste è per aprire
le ali e spargere incanto, amore, consapevolezza tutto intorno nella rete
umana.
L'Arte dei nostri tempi materialisti è spesso
ridotta a competitiva affermazione dell'ego dell'artista. E a prodotto
assoggettato alle regole di mercato. Non è più chiaro se l'Arte abbia una funzione
e quale. Uno steccato invalicabile si è creato tra circoli artistici e la gran
parte dell'opinione pubblica, che raramente apprezza le forme artistiche
contemporanee o se ne interessa.
E' come se l'Arte avesse in qualche modo
"perso l'anima". In effetti molti artisti hanno perso di vista la
missione, la funzione storica e sociale dell'Arte: essere ponte privilegiato
tra Cielo e Terra e fra Terra e Cielo. Quella antica e preziosa attività umana
che è capace di mettersi in contatto con i mondi dello Spirito. Che sa come
compenetrarne le forme materiali (sonore, visive, vitali, minerali, ecc...) in
un modo così speciale da far vibrare verso l'alto quanto di buono, vero e bello
esiste nell'anima della gente. Di tutti coloro che fruiscono di un'opera d'Arte.
Ogni vero artista svolge una funzione sacerdotale:
quella di essere capace di portare nella materia le idee divine, perché
l'Umanità possa avvalersene per innalzare la propria frequenza verso le
dimensioni dell'Amore e dello Spirito.
Nel deserto di ideali, nella competizione degli
egoismi tipica della nostra epoca, è quanto mai necessario e urgente riportare
la speranza e la realtà di un'Arte degna di tale nome.
Un'Arte capace, sull'onda dell'amore cosciente, di
superare lo steccato di incomprensione ormai esistente tra gli artisti ed il
pubblico, e ricostituire un utile ed efficace dialogo spirituale tra Arte e
società. Tra Cielo e Terra e tra Terra e Cielo. Di tornare a svolgere la
propria funzione storica di sano ed indispensabile "fertilizzante"
della crescita umana.
Una volta le grandi religioni organizzate si
occupavano di tenere in vita questa funzione. Ma da tempo hanno dimenticato
questo ruolo, prese da altre esigenze.
Riteniamo che nella nostra epoca questo compito
vitale spetti alle libere forme di nuove ed antiche spiritualità, che stanno
emergendo ovunque con grande forza. Proprio dal loro vitale e libero fermento
di coscienza può nascere il germe per una rinascita spirituale dell'Arte.
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