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domenica 22 luglio 2012

L'eccessivo Aldridge




Miles Aldridge è un fashion photographer di fama mondiale nato a Londra nel 1964. Ha collaborato con le principali testate editoriali di moda e non solo.

Le sue immagini surreali ed erotiche, sempre a colori accesissimi, svelano una composizione formale che sta a metà fra le fiabe ed i racconti gialli, fra romanticismo e suspence.
Le sue foto sono presenti in moltissime riviste di moda di fama mondiale e sono conservate in molti musei. Molte case d’asta battono i suoi lavori tra cui Phillips, De Pury & Luxembourg, Christie's, Sotheby's, etc., e ogni singolo scatto è stimato tra i  € 2.782,11/ € 3.894,95 e oltre.

Si possono vedere mostre ed esposizioni di questo artista in tutto il mondo, per molti collezionisti è un genio.



venerdì 20 luglio 2012

L'arte solidale di ARTquake


Il terremoto è un evento che, prima ancora che la terra, fa tremare l'anima, il cuore. Non occorre esserne vittime dirette, che ti crolli il mondo attorno e che ti ritrovi, in pochi secondi, a ricominciare da zero. E' un evento che genera panico, quello silenzioso e profondo che ti si radica dentro, minando alla base il castello di sabbia di certezze acquisite e fino ad allora indiscusse.
E poi l'impotenza, l'impossibilità di fare qualcosa contro l'ineluttabile. Terrore panico che non ti lascia tregua. E pena, quella nobile, verso tante persone che in una frazione di vita, dopo tanto lavoro e tante speranze, si trovano senza più nulla. E' un dovere etico, prima ancora che un obbligo frutto della necessità, operarsi per aiutare chi in questo momento vive la drammaticità degli eventi e l'angoscia per un futuro incerto. In questa ottica credo sia doveroso anche da parte di chi vive "la parte più bella del mondo", l'arte, adoperarsi per aiutare chi ha bisogno ora più che mai...



mercoledì 18 luglio 2012

I Particolari di Burdett


Vi abbiamo proposto una foto dell'artista Richard Burdett attivo a Toronto.
La foto ha già suscitato molto scalpore, noi lo abbiamo scelto perchè l'idea concettuale ci ha molto colpito.....voi che ne pensate? LASCIATE UN MI PIACE SULLA NOSTRA PAGINA


lunedì 16 luglio 2012

Il maestro della Videoart - Bill Viola

Bill Viola è un artista statunitense, fra i più apprezzati artisti nell'ambito della Videoarte. Nato a New York nel 1951, si iscrive al College of Visual and Performing Arts della Syracuse University. Inizia a realizzare videoarte nei primi anni settanta. Lavora per affermati artisti come Bruce Nauman e Nam June Paik.
Nel 1977, Bill Viola è invitato ad esporre le sue opere al La Troube University di Melbourne dalla direttrice artistica Kira Perov, che più tardi diventerà sua moglie. Nel 1977, in Australia, incontra Kira Perov; nel 1979 cominciano a lavorare e viaggiare insieme. Nel 1980 si reca in Giappone dove trascorre diciotto mesi per una borsa di studio di scambi culturali.
The Crossing
Negli anni '80 Bill Viola decide di abbandonare la sua visione strutturalista dell'arte per avvicinarsi ad uno stile più visionario. È proprio in questi anni che Viola riscopre l'utilizzo della pellicola in bianco e nero, che servirà, inoltre, per la realizzazione di una mostra al MOMA di New York: la sua più grande mostra personale in assoluto. Nel 1981 lavora per sei mesi nel centro ricerche della Sony, sperimentando le più avanzate tecnologie del tempo. Rappresenta gli Stati Uniti nella biennale di Venezia nel 1995 con cinque opere riunite sotto un unico titolo: Buried secrets.
Nel 2007 nella mostra Bill Viola: Las Horas Invisibles, che si tiene a Granada nel Muso de Bellas Artes, Palacio de Carlos V (Alhambra), per celebrare il restauro del Palacio stesso, sono esposte cinque installazioni. Per la prima volta in Polonia, a Varsavia, la Galleria d'arte nazionale Zacheta presenta nove installazioni in una mostra dal titola Bill Viola. L'artista ricorre a un nuovo espediente tecnico che permette di riprendere un evento in modo simultaneo e identico con due telecamere predisposte per realizzare una nuova installazione audio / video su tre schermi destinata alla Bienale di Venezia, Ocean Without a Shore. Il tema dell'installazione, destinata alla chiesa quattrocentesca di San Gallo, riguarda la presenza dei morti nella nostra vita (Ibn al-'Arabi, 1165-1240).


giovedì 12 luglio 2012

Banksy anonimo inglese


« Alcune persone diventano dei poliziotti perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore. Alcune diventano vandali perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore da vedere » Banksy

Banksy (Bristol, 1974 o 1975) è un artista e writer inglese.
È uno dei maggiori esponenti della street art. Si sa di lui che è cresciuto a Bristol ma la sua vera identità è tenuta nascosta. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil, che proprio con Banksy è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artists di tutto il mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest, e a seguire nelle maggiori capitali europee, notevolmente non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più impensati come le gabbie dello zoo di Barcellona.

Banksy in Italia
L'artista ha realizzato a Napoli, in Via Benedetto Croce e cancellata nel maggio del 2010, uno stencil che rappresentava una reinterpretazione della Santa Teresa del Bernini, raffigurata con in mano delle patatine e un panino, simbolo del consumismo.



mercoledì 11 luglio 2012

Matthew l'australiano



Matthew Doust ha iniziato a dipingere negli anni della sua adolescenza e si impegna a tempo pieno da quando aveva 21 anni. Oggi ha 26 anni e la sua reputazione sta crescendo dopo che è stato finalista lo scorso anno del Premio Black Swan e vincitore del premio di Ritratto alla Brunswick Street Gallery di Melbourne.

Fredo l'illusionista


 
Sostiene Fredo: “Tutto è possibile con una matita in mano, il mondo reale è inferiore a quello immaginario.”

Con l’espansione tecnologica del nuovo millennio, stiamo assistendo alla proliferazione di sistemi di visione stereoscopica. Ma, molto prima dell’invenzione degli occhiali attivi, l’uomo ha creato tecniche (come anamorfosi e trompe l’oeil), per ’spostare’ in qualche modo il punto di vista ed ingannare, più o meno consapevolmente, il pubblico. Lo sapeva benissimo il maestro Escher e noi ultimamente lo abbiamo visto spesso su queste pagine, parlando di 3D street art painting, ma oggi vi voglio presentare un lavoro più semplice.
Sono i disegni a matita di Fredo, un disegnatore cileno che ha poco più di venti anni. Fogli di carta bianca e matite a carboncino sono i suoi strumenti di lavoro. Disegna creature provenienti dall’universo fantasy, mostri ed animali che ‘escono dalla pagina’ ed entrano in relazione con lo spazio reale che li circonda. Così c’è chi si spinge fuori per un accendino o per una lattina, chi cerca di rompere le barriere che lo confinano nello spazio chiuso del foglio. L’importante è fotografare i disegni con la giusta luce, per nascondere alcuni particolari e farne emergere altri. Ogni disegno ha un punto di vista privilegiato, ma le vere opere d’arte sono le fotografie e raccontano la storia del loro processo di creazione. Uno schizzo si anima se viene prolungato su un altro piano, se interviene un braccio, una mano, un dito ad aggiungere un particolare.



Il Ratto di Proserpina - Bernini


Il Ratto di Proserpina è un gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini esposto nella Galleria Borghese di Roma. Fu commissionato da Scipione Borghese ed eseguito tra il 1621 e il 1622, quando l'artista aveva solo 23 anni: per l’occasione Maffeo Barberini, il futuro Papa Urbano VIII, che si dilettava di poesia compose un distico dedicato al gruppo.
Fu donato al cardinale Ludovico Ludovisi nipote del papa Gregorio XV e tornò nella Galleria Borghese all’inizio del secolo scorso.
L’intento di Bernini è quello di bloccare l’azione al culmine del suo svolgimento, per rendere attraverso l’espressività corporea dei personaggi il loro carattere e il dramma che vivono.

La composizione del gruppo segue delle direttrici dinamiche sottolineate dai movimenti degli arti e delle teste, accentuato da quello dei capelli e del drappo che scopre il corpo giovanile e sensuale della Ninfa sul cui volto rivolto all’indietro è visibile una lacrima.
Il corpo di Plutone è invece possente e muscolare la sua virilità è accentuata dal complicatissimo brano della barba e dei capelli, le ciocche creano delle pieghe profonde in cui è riconoscibile un abbondante uso del trapano.
Bernini si compiace di offrire agli spettatori brani di scultura virtuosistica e particolari che rendono figure reali i personaggi mitici, ma quello che da il senso dell’artificiosità della scena è la natura del movimento. L’atteggiamento dei due è piuttosto improbabile, sembrano quasi danzare, con uno spiccato senso teatrale l’artista offre una “rappresentazione” del Mito, oltre ad un andamento a spirale di gusto ancora manierista.
Proserpina lotta inutilmente per sottrarsi alla morsa spingendo la sua mano sul volto di Plutone, il quale affonda letteralmente le mani sulla coscia e sul fianco della donna con un effetto virtuosistico eccezionale: il marmo dà la sensazione della morbidezza della carne.
L’opera, un capolavoro del Barocco, ha un punto di vista privilegiato, quello frontale, che rende riconoscibili i personaggi e comprensibile la scena, ma è anche perfettamente rifinita in tutte le sue parti, piena di particolari anche minimi, che invitano l’osservatore ad un esame più approfondito.



La Sirena incinta


Tra le creature marine la Sirena è certamente la più famosa. Tutti i popoli che abitano lungo le coste ne hanno fatto la protagonista delle loro fiabe, e di lei ci hanno dato infinite rappresentazioni i pittori, gli scultori, i poeti e i narratori. Un personaggio amatissimo dagli artisti, dovunque, ma anche dagli autori dei bestiari medievali, ossia quei libri in cui spiegavano caratteristiche e abitudini di animali quasi sempre fantastici. Le origini delle Sirene sono antichissime e il loro nome deriva dal greco antico Seirenes (da seirà, laccio oppure da seiros, bruciante). Ed è proprio nei miti greci che incontriamo le sirene per la prima volta: solo che non erano affatto metà donna e metà pesce, ma possedevano ali, artigli w un grande corpo da uccello, è solo ne medioevo infatti che possiamo il "Liber Mostrum", o "Libro dei Mostri", descrive una sirena come oggi la conosciamo. Spesso le sirene erano rappresentate con in mano una cetra, serviva per accompagnarsi nel canto. La loro principale caratteristica, infatti, era la voce meravigliosa che nei secoli è diventata un simbolo di seduzione e di richiamo irresistibile. Lungo la costa della Magna Grecia, cioè quella parte dell'Italia meridionale che fu dominata dai Greci, vivevano tre sirene chiamate: Partenope (la verginale), che diede poi il nome all'antica Napoli, Leucosia (la bianca) e Ligea (colei che ha la voce chiara). Come tutte le creature d'acqua, dolce o salata che sia, anche le Sirene possono cambiare forma. Secondo le fiabe nordiche, per esempio, basta che raggiungano la terra per ritrovarsi con un paio di semplici gambe al posto della coda, ma appena tornano a bagnarsi riprendono la loro forma originaria. Inoltre possono predire il futuro e conoscono tutto quello che avverrà. Per i marinai dei secoli scorsi vedere una Sirena era considerato di cattivo augurio: non solo si pensava fosse annuncio di tempesta, ma si pensava che da lì a poco qualche membro dell'equipaggio fosse scomparso o impazzito. 



3 consigli utili per scattare una buona foto

1° Consiglio: la regola dei terzi
La regola dei terzi è probabilmente la regola più importante, che deriva persino dalla pittura. La regola è semplice: mai porre il soggetto della foto al centro. Nella maggior parte delle foto in cui c’è un soggetto, la foto può essere molto più dinamica se tale soggetto si trova a destra o a sinistra della foto. Ad esempio può essere molto utile nei ritratti, se ad esempio io fotografo un prete, sarebbe perfetto fare un ritratto del prete alla sinistra o alla destra della foto, in modo che dietro posso mostrare la sua chiesa. In questo modo avrò un ritratto perfetto del prete e del suo ambiente “di vita”. Poi è ovvio, ci sono delle eccezioni, ci sono ritratti in cui il soggetto è meglio che sia perfettamente al centro, specialmente nei ritratti in cui si vede solo il viso. Stare sempre attenti a posizionare il soggetto, nella maggior parte dei casi, la posizione del soggetto può cambiare completamente la bellezza e il significato che vuoi dare alla foto.
2° Consiglio: L’orario della foto
Un’altra “regola” importante da seguire è l’attenzione all’orario in cui si faranno le foto. Tutti sappiamo che all’alba e al tramonto si catturano foto più belle. E non solo perché c’è il sole che sorge e tramonta, ma anche perché i colori dei raggi del sole sono diversi. Nelle ore in cui il sole sorge e tramonta la foto assumerà delle tonalità di colore che la renderanno più bella. In poche parole, qualsiasi cosa tu fotografi (animali, panorami, persone), la foto sarà più bella se scattata all’alba o al tramonto che nel primo pomeriggio.
3° Consiglio: Cerca la bellezza e il significato
Certe volte, soprattutto tra i giovani, c’è secondo me troppa ricerca della foto simbolica e artistica. Ovviamente qui si tratta di gusti, ma il consiglio è sempre quello di cercare significato e bellezza al tempo stesso. Ad esempio quante foto ho visto delle gocce che si infrangono nelle pozzanghere, possono sembrare simboliche e belle, ma in realtà, riflettendoci, non hanno alcun significato e forse non sono nemmeno troppo belle. Cerca sempre di portare sia significato che bellezza nei tuoi scatti. 

Fuck You - Maurizio Cattelan


Scultura alta 11 metri e tutta di marmo bianco intitolata L.O.V.E.
E' stata posizionata di fronte alla Borsa a Piazza Affari a Milano, dopo le parole di Cattelan “La scultura ha senso lì, altrove sarebbe fuori posto”
Partiamo dalla semplice osservazione delle nostre mani e poniamole nel classico gesto del fuck you. Guardiamo la nostra mano e paragoniamola con la scultura, immediatamente ci accorgiamo che non è la stessa cosa, il gesto non è quello; la mano di Cattelan è imponente e ben eretta a differenza dell’angolazione che assume il fuck you, le dita non sono affatto ripiegate, facciamo fatica ad accorgercene ma nella scultura le dita sono mozzate comunque anch’esse in una posizione ben estesa che volge verso l’alto. Modifichiamo ora il movimento della nostra mano (ovviamente senza mozzarci le dita) e con naturalezza verrà fuori il classico saluto fascista. Lo sberleffo alla finanza si amplifica perché il simbolo si trasforma, il mito di wall street, la globalizzazione e gli americanismi imperanti vengono coniugati e modellati al clima farsesco che domina la scena politica italiana in pratica un doppio fuck you verso entrambe le istituzioni (borsa e politica) rappresentato però da un simbolo che non è ciò che appare e che per la prima volta nel mondo dell’arte è immediatamente verificabile da noi stessi, da chiunque si fermi, rifletta e osservi le proprie estremità.



mercoledì 4 luglio 2012

Svolta per il TFA riservato


Formazione iniziale e TFA: parere CNPI sul percorso riservato.

Il parere del CNPI (CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE) sul TFA riservato, approvato oggi all'unanimità e senza modifiche rispetto alla bozza elaborata dalla Commissione istruttoria;
Il parere è stato definito concordemente con l'Amministrazione.
Ora il testo dovrà passare ora al Consiglio di Stato e forse già alla fine di novembre verrà inviato alle competenti commissioni parlamentari.
Se non si verificheranno ritardi, il provvedimento potrebbe essere emanato verso la fine di dicembre, prima o poco dopo il termine delle selezioni del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) ordinario, in modo che possano partire assieme.
Nel testo è contenuta la salvaguardia per i docenti delle paritarie con contratto a tempo indeterminato privi di abilitazione.


Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per  l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti  Scolastici  e per l’Autonomia Scolastica
Segreteria del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione


MIURAOODGOS Prot. 4213
Roma, 4.07.2012
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